di Collettivo Ibrido
con Marila Piccini, Micol Giuntini, Jonathan Lazzini

ambiente sono di  Nicola Pinelli, Nicola Furia

regia di Alessandro Beghini

Non bisogna tralasciare nulla, nulla deve essere dimenticato se si vuole che il rito funzioni. Lo specifica chiaramente Cesare a Marco Antonio, quando questi si sta apprestando a correre la corsa intorno al colle Palatino per la festa dei Lupercali e facendolo sembra si stia rivolgendo a chiunque lo ascolti, a tutto il pubblico e al poeta stesso.
Se si vuole fare in modo che il rito compia il suo corso, non possiamo permetterci di tralasciare nessun aspetto e se vogliamo che il teatro svolga il suo ruolo allora non dobbiamo tralasciare nulla.
Da questo punto siamo partiti per rileggere il testo di Shakespeare cercando di mettere in risalto due aspetti che ci hanno colpito particolarmente: la vicinanza tra la figura di Cristo e quella di Cesare e la necessità insita dell’essere umano di mettere in scena i propri riti al fine di sostenere la fragile realtà che lo circonda.

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