L’attore jiddish Lowy, decide di mettere in scena l’appellativo col quale il padre di Franz Kafka lo apostrofò: “scarafaggio”. L’attore, spesso maldestramente, tenta di tradurre in poesia il linguaggio incomprensibile dell’insetto, sperando di dare voce all’incomprensione che tinge costantemente il rapporto tra un padre e suo figlio. Una allegoria che, fino all’ultimo, non si sa se mai renderà giustizia a quel senso di solitudine e di isolamento, al quale Kafka soleva abbandonarsi nella sua stanza. Ed è proprio lì, in quella stanza, in quel luogo, che i sogni si consumano come fuoco, bruciando nel fiato di polmoni ormai stanchi e malati. Una occasione per sondare, scandagliare, tuffarsi nel mare immenso dei legami famigliari, in particolare nel rapporto tra un padre e un figlio. Una occasione per parlare di quel “come ci vediamo” e di quel “come ci vedono gli altri”, in quella, alle volte, straziante dicotomia schizofrenica che non permette ciascuno di noi di essere ciò che è o di rappresentare l’idea che ha di sé, un’idea che, scontrandosi coi “buoni usi” di una società, diventa il pensiero e la concretezza di ciò che chiamiamo “mostro”.

• Premio “Gianni Agus” per l’attività artistica. Roma 2002.

• Premio “Aligi d’Oro” miglior attore. Pescara 2005.

• Premio Giosuè Carducci 2008 per l’attività artistica (Roma)

• Premio “Personalità Europea – Oscar dei Giovani”, rilasciato dal Ministero dei Beni Culturali (Roma, sala Protomoteca del Campidoglio, 14 dicembre 2009)


KAFKA NEL REGNO DEI CIELI scritto, diretto e interpretato da Andrea Cramarossa, voce recitante Patrizia Labianca,  produzione Verderame/TeatrodellebambolE

 

 

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