Marco ci racconta qualcosa del suo spettacolo di domani, sabato 26 gennaio, a nin.

“Se”di Rudyard Kipling è la poesia che chiude lo spettacolo “Da Dante …a me (con molta cautela)”.

SE - leggi la poesia

Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te la stanno perdendo e te ne fanno una colpa.

Se riesci ad aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te, ma anche a tener conto del loro dubitare.

Se riesci ad aspettare senza stancarti di farlo, o quando mentono su di te, a non ricambiare la menzogna, o quando ti odiano a non lasciarti prendere dall’odio, e tutto ciò senza sembrare troppo buono o troppo saggio.

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone.

Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo obiettivo. Se riesci ad affrontare il Trionfo e la Rovina e trattare questi due impostori alla stessa maniera.

Se riesci a sopportare di ascoltare la verità da te pronunciata, distorta da disonesti che vogliono ingannare gli ingenui o a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante, e fermarti a ricostruirle di nuovo pur con strumenti logori.

Se riesci a raccogliere tutte le tue vittorie e rischiarle in un colpo solo a testa e croce, e perdere e ricominciare daccapo, senza dire mai una parola su ciò che hai perso.

Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi a servire al tuo scopo quando sono sfiniti da tempo, e in questo modo andare avanti, quando ormai più nulla se non la tua Volontà, ti dice “tieni duro!”

Se riesci a mescolarti alla folla e a mantenere la tua dignità, ma anche a camminare con i Re e a non perdere il contatto con la gente.

Se nessun nemico riesce a ferirti, ma neanche l’amico più caro.

Se tutti contano per te, ma nessuno troppo. Se riesci a riempire l’inesorabile minuto con un viaggio lungo sessanta secondi.

Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa E quel che più conta, è che sarai un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling

L’ho scelta perché riassume tutto lo spirito dello spettacolo che è quello di far riflettere sulla perdita di quei valori che una società sempre più frenetica ci ha sottratto, valori in cui io credo fortemente e che, sono sicuro, possano essere recuperati senza grandi sforzi, anzi, attraverso piccoli passi. Passi che ancora ci appartengono ma che abbiamo dimenticato di usare. Non serve leggere o scrivere grossi trattati sull’amore, sull’amicizia, la sincerità, la felicità, a volte, per restituire tutta la poesia che abbiamo dentro, basta un abbraccio, un grazie, un sorriso; ed un’altra bellissima poesia che recito è proprio “Il tuo riso” di Pablo Neruda: “Nell’ora più oscura, amore, sgrana il tuo riso, e se vedi che il mio sangue macchia le pietre della strada, ridi…” Parole forti e a un tempo vere. La forza di un sorriso può farci rivivere.

Insomma, con il mio spettacolo vorrei solo che non ci si dimenticasse di quanto può essere, non solo bello, ma anche utile, tornare a camminare più lentamente, a fermarsi a scambiare due parole solo per il piacere di farlo e ricacciare indietro la fretta, la voglia di “arrivare”, di stare davanti. Tornando a “Se”, la lista che Kipling dedica al figlio è semplice e meravigliosa al tempo stesso. A fine spettacolo tante persone, mi avvicinano commosse, vogliono sapere chi l’ha scritta, vogliono il testo; ed io allora capisco che, nel mio piccolo, sono riuscito in ciò che volevo, diffondere qualche briciolo di cultura e regalare qualche goccia di gioia, poggiandomi, ‘con molta cautela’, sopra le spalle di quei giganti che con le loro parole non smettono di insegnarci a vivere in maniera più completa. Concludo perciò con un piccolo capolavoro di Trilussa. Una piccola poesia che è stata incisa sulla lapide della sua tomba a Roma, che amo particolarmente per la sua sorprendente verità: “Un ape si posa su un bottone de rosa. Lo succhia e se ne va. Tutto sommato la felicità, è una piccola cosa”.

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